Ica è una cittadina del Perù di 150.000 anime ai piedi delle Ande, non lontano dagli Altipiani di Nazca e Machu Pichu. Ica deve la sua fama al ritrovamento sulle rive del fiume omonimo di numerose pietre incise di varie dimensioni, da piccoli ciotoli a massi di oltre due quintali. Le pietre sono state portate alla luce in seguito ad una esondazione del fiume Ica, nel 1961, che, erodendo i versanti delle colline circostanti, faceva crollare una parete che nascondeva l'ingresso di una grotta, al cui interno si trovavano ammassate queste pietre, trascinandone un gran numero e disseminandole un pò dovunque.
Va subito detto che la verità sulle pietre di Ica è molto controversa vantando numerosi detrattori e altrettanto numerosi sostenitori, tra questi anche la sottoscritta. Cercherò di essere estremamente obiettiva e lascerò a voi di trarre le dovute conclusioni.
Secondo i detrattori ciò che viene rappresentato in queste pietre si scontra con le nozioni di storia ufficialmente riconosciute e accettate dalla scienza , inoltre gli stessi contadini che le hanno rinvenute, interrogati dalla Polizia locale, hanno ammesso di esserne gli autori allo scopo di verderle ai turisti e arrotondare così le magre entrate finanziarie; altro punto a sostegno dei detrattori è la presunta esistenza della grotta, dove si troverebbero ancora ammassate migliaia di queste pietre, la cui ubicazione sarebbe nota solo al Dott. Javer Cabrera Darquea, personaggio chiave in questa vicenda, di cui parleremo dopo.
Di contro i sostenitori, pur ammettendo che molte pietre sono dei falsi, facilmente riconoscibili ed accertati attraverso esami di laboratorio, affermano che tantissime altre sono autentiche perchè: i contadini non potevano avere delle nozioni di antropologia, paleontologia, astronomia, medicina ecc. da riprodurre sulle pietre; i contadini per non venire perseguiti dalla legge, che vieta il commercio di reperti archeologici, hanno dovuto dichiarare di esserne essi stessi gli autori; le pietre su cui si trovano queste incisioni sono di andesite, un minerale molto duro che può essere inciso solo con delle punte di diamante e anche ammesso che sia più facile inciderle quanto tempo avrebbero impiegato per realizzarle, visto che sono decine di migliaia, e il ritorno finanziario molto basso; analisi di laboratorio hanno accertato per alcune la falsità, ma per tante altre l'autenticità.
Ritorniamo ora alla storia di queste pietre e al ruolo avuto dal Dott. Cabrera sulla eccezionalità di questa scoperta. Nel 1965 il Dott.Cabrera ricevette in dono da un contadino suo paziente una pietra che lui usò, per un certo tempo, come fermacarte sino a che la sua attenzione fu attratta dal disegno inciso sulla pietra stessa raffigurante uno strano pesce. Da ricerche effettuate, il pesce risultò essere un agnathus estintosi da milioni di anni. La scoperta lo incuriosì e, contattato lo stesso contadino, volle sapere da dove provvenisse quella pietra scoprendo che ve ne erano tantissime, raccolte dai contadini nel deserto di Ocucaje e vendute da questi come souvenir ai turisti. Da qui cominciò per il Dott. Cabrera una ricerca affannosa di quante più pietre possibile arrivando a collezionarne circa 20.000 che espose in un suo Museo personale. L'eccezionalità di queste pietre sta nel fatto che le scene incise su di esse raccontano la Storia in maniera diversa da quella appresa dai testi scolastici. In alcune sono rappresentate scene in cui uomini e dinosauri convivono, quando la Storia ufficiale ci insegna che i dinosauri si sono estinti prima della comparsa dell'uomo; ancora, in alcune si notano operazioni chirurgiche di trapianto di organi, compreso il cervello, effettuate con strumenti sofisticati degni dei nostri tempi; in altre si vedono uomini che scrutano il cielo con un cannocchiale, che fu inventato ufficialmente da Galileo nel 1500; altre pietre rappresentano la configurazione della nostra Terra, come se fosse vista dall'alto, raffigurando antichi continenti che oggi non esistono più. Ho citato solo alcune scene, ma il gran numero di queste pietre con raffigurazioni che abbracciano tutto lo scibile umano ci fa pensare ad una enciclopedia anche se scritta in maniera insolita, su pietre appunto, e a una civiltà abbastanza evoluta se pensiamo che le incisioni risalirebbero a circa 12.000 anni fa, anche se la datazione non è certa.
Ritorniamo ora alla storia di queste pietre e al ruolo avuto dal Dott. Cabrera sulla eccezionalità di questa scoperta. Nel 1965 il Dott.Cabrera ricevette in dono da un contadino suo paziente una pietra che lui usò, per un certo tempo, come fermacarte sino a che la sua attenzione fu attratta dal disegno inciso sulla pietra stessa raffigurante uno strano pesce. Da ricerche effettuate, il pesce risultò essere un agnathus estintosi da milioni di anni. La scoperta lo incuriosì e, contattato lo stesso contadino, volle sapere da dove provvenisse quella pietra scoprendo che ve ne erano tantissime, raccolte dai contadini nel deserto di Ocucaje e vendute da questi come souvenir ai turisti. Da qui cominciò per il Dott. Cabrera una ricerca affannosa di quante più pietre possibile arrivando a collezionarne circa 20.000 che espose in un suo Museo personale. L'eccezionalità di queste pietre sta nel fatto che le scene incise su di esse raccontano la Storia in maniera diversa da quella appresa dai testi scolastici. In alcune sono rappresentate scene in cui uomini e dinosauri convivono, quando la Storia ufficiale ci insegna che i dinosauri si sono estinti prima della comparsa dell'uomo; ancora, in alcune si notano operazioni chirurgiche di trapianto di organi, compreso il cervello, effettuate con strumenti sofisticati degni dei nostri tempi; in altre si vedono uomini che scrutano il cielo con un cannocchiale, che fu inventato ufficialmente da Galileo nel 1500; altre pietre rappresentano la configurazione della nostra Terra, come se fosse vista dall'alto, raffigurando antichi continenti che oggi non esistono più. Ho citato solo alcune scene, ma il gran numero di queste pietre con raffigurazioni che abbracciano tutto lo scibile umano ci fa pensare ad una enciclopedia anche se scritta in maniera insolita, su pietre appunto, e a una civiltà abbastanza evoluta se pensiamo che le incisioni risalirebbero a circa 12.000 anni fa, anche se la datazione non è certa.