tag:blogger.com,1999:blog-29090667151076749692024-03-06T07:59:59.986+01:00mondo misteriosostellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.comBlogger12125tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-34824738021098869152018-04-12T20:36:00.002+02:002018-04-12T20:36:30.573+02:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
IL CASO CARLOS DIAZ<br />
<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Carlos Diaz è un fotografo messicano che, nel marzo 1981, ebbe il primo di tanti incontri ravvicinati con gli Ufo e i suoi occupanti. E' un personaggio molto noto negli ambienti ufologici di tutto il mondo vantando un gran numero di sostenitori, ma anche di detrattori. E' comunque un personaggio controverso nonostante le sue testimonianze siano avvalorate dalle affermazioni di chi, tra persone comuni, membri del mondo scientifico e varie televisioni, ha assistito a questi incontri.</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPT8Y0nMFzFCb5ZETE9gC0-qHpydE9Orr8PjFYvrUIg3dEqolKpLoyviHcTjnkFDUl9NsS5lVnHnB5ef6mHCQkn-yvoLnHl3Ehud4SX91TaHYMM1IzodP3l8UVX393j5rGmF8d3NRsKFNb/s1600/images+%252823%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="149" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPT8Y0nMFzFCb5ZETE9gC0-qHpydE9Orr8PjFYvrUIg3dEqolKpLoyviHcTjnkFDUl9NsS5lVnHnB5ef6mHCQkn-yvoLnHl3Ehud4SX91TaHYMM1IzodP3l8UVX393j5rGmF8d3NRsKFNb/s200/images+%252823%2529.jpg" width="200" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Tutto cominciò, come dicevo, una mattina del marzo 1981 nel bosco di Ajusco nei pressi di Città del Messico, dove si trovava per scattare delle foto, quando notò, in una valle poco distante, un bagliore che attribuì ad un incendio, ma che si rivelò, ad un attento esame, essere un'astronave di luce, che fotografò per ben 12 volte, posata sulla valle stessa. Non mi è dato di sapere come poi sia avvenuto il contatto con gli occupanti, ma comunque un contatto è avvenuto visto che Carlos Diaz ha visitato queste navi spaziali definendole "navi di pura energia luminosa". Interrogati circa la loro provenienza questi alieni hanno risposto di provenire da ogni luogo, il che ha portato Carlos Diaz a ipotizzare trattarsi di esseri multidimensionali, capaci di assumere una forma umana quasi perfetta e, stando alle sue asserzioni, sarebbero presenti in tutto il mondo interagendo con le varie popolazioni all'insaputa di queste. Stando così le cose, visto il rapporto speciale che esiste tra Carlos Diaz e questi alieni, gli incontri vengono fissati tramite cellulare; ebbene sì, perchè vivono in mezzo a noi, hanno un lavoro, vanno a fare la spesa, mangiano i nostri stessi cibi ecc., è quindi difficile distinguerli dagli umani. Le foto scattate da Carlo Diaz sono state esaminate dai migliori esperti del settore e riconosciute autentiche, senza contare le riprese effettuate da svariate reti televisive. Il Fisico Victor Quesada, dopo aver esaminato le foto di queste navi, chiese a Carlos Diaz se poteva fissare un appuntamento con questi esseri per poter verificare in prima persona questa realtà. Il giorno e l'ora stabiliti ecco comparire la nave a pochi metri d'altezza dallo stupefatto Quesada e una luce giallastra cominciò a sollevarlo da terra, ma fu subito rilasciato visto che il Fisico mostrava segni di grande spavento divincolandosi istericamente. In Messico e sopratutto nella valle di Tepoztlan, dove normalmente avvengono gli incontri, gli avvistamenti di Ufo si verificano tutti i giorni e la popolazione non si spaventa affatto.</span></div>
stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-57761347080016996072018-04-12T20:14:00.003+02:002018-04-12T20:19:12.794+02:00<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: sylfaen;"><span style="background-color: #0c343d; line-height: 19px;">IL CASO "AMICIZIA</span></span></div>
<span style="background-color: #0c343d;"><span class="ff2 fc0 fs12 " style="font-family: "sylfaen"; font-size: 16px; line-height: 19px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><br /></span></span>
<span style="background-color: #0c343d;"><span class="ff2 fc0 fs12 " style="font-family: "sylfaen"; font-size: 16px; line-height: 19px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><br /></span></span>
<span style="background-color: #0c343d;"><span class="ff2 fc0 fs12 " style="font-family: "sylfaen"; font-size: 16px; line-height: 19px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><br /></span></span>
<span style="background-color: #0c343d;"><span class="ff2 fc0 fs12 " style="font-family: "sylfaen"; font-size: 16px; line-height: 19px; text-align: center; vertical-align: baseline;">Tutto iniziò nel 1956, quando Bruno Sammaciccia e due suoi amici entrarono in contatto con due misteriosi individui che si qualificarono come extraterrestri.<br /><br />Uno dei due era alto circa tre metri, l'altro appena un metro. Sammaciccia ed i suoi amici, inizialmente scettici, vennero in seguito portati in una enorme base sotterranea dove incontrarono altri extraterrestri. Videro anche i loro "giovani" che venivano educati ad apprendere sofisticatissime tecnologie e le tecniche di pilotaggio delle astronavi.<br /><br />Una volta convintisi di aver a che fare con dei veri extraterrestri, Sammaciccia e i suoi amici iniziarono ad aiutarli in base alle varie incombenze che venivano loro richieste. Iniziarono fornendo agli alieni dei supporti materiali e organizzando il trasporto di frutta, cibo ed altri materiali mediante gruppi di camion che dovevano raggiungere la base ed essere svuotati senza destare sospetti negli autisti. In media ogni mese venivano fatti giungere almeno due camion alle varie basi in differenti regioni di Italia dove Sammaciccia ed i suoi aiutanti si trasferivano di volta in volta.<br /><br />Nel libro "Contattismi di Massa" Sammaciccia descrive in prima persona i personaggi umani che furono coinvolti nella storia ed ebbero contatti diretti con gli extraterrestri. Queste persone in breve aumentarono di numero e il compito di Sammaciccia consisteva nell'aiutare gli alieni a preparare gradualmente l'umanità alla scoperta che sulla Terra vivono esseri di aspetto umano provenienti da altri pianeti.<br /><br />L'autore del libro, Stefano Breccia, afferma di aver direttamente incontrato e di aver intervistato almeno 80 persone che avevano incontrato o avevano lavorato con questi extraterrestri. La maggior parte di costoro era di cittadinanza italiana ma anche in altri paesi esistevano persone venute in contatto con lo stesso gruppo di extraterrestri. Molti di questi alieni potevano facilmente mescolarsi alla società umana e, se necessario, svolgevano professioni normali in mezzo a noi.<br /><br />Il caso Amicizia, quindi, confermerebbe le affermazioni di numerosi rivelatori americani che parlano di alieni di aspetto umano perfettamente inseriti nella nostra società e che camminano in mezzo a noi.<br /><br />Alla fine Sammaciccia descrive un violento conflitto tra due fazioni di extraterrestri che avrebbero tentato di inflluenzare lo sviluppo umano e il futuro. Mentre la fazione "Amicizia" a cui egli prestava aiuto promuoveva una unione cosmica ed uno sviluppo basato sulla morale, l'altra fazione (i Grigi o Contrari) perseguiva esclusivamente il solo sviluppo tecnologico. Ciò portava a periodici scontri violenti tra i due gruppi. Alla fine le basi sotterranee degli Amici di Sammaciccia vennero distrutte nel 1978.<br /><br />I sopravvissuti dovettero abbandonare la Terra ma promisero di tornare in futuro, quando l'umanità fosse stata più evoluta eticamente e pronta ad interagire con gli extraterrestri.<br /><br />L'incredibile storia di Sammaciccia sembra un episodio della saga di Star Trek ma è supportata da solide prove documentarie, dalla fiducia dei migliori ufologi italiani e dai racconti di prima mano di molti testimoni ancora viventi. Alcuni di questi erano importanti figure politiche, uomini di cultura ed eminenti personaggi sia italiani che europei. Nel libro Breccia include diverse prefazioni e dichiarazioni di testimoni che confermano il gran numero di persone coinvolte nel caso "Amicizia".<br /><br />Alla luce delle sempre più numerose prove e testimonianze che stanno emergendo in Italia ed in altri paesi, il caso "Amicizia" potrebbe essere la prova definitiva della realtà della vita extraterrestre.</span></span><br />
<span class="ff2 fc0 fs12 " style="background-color: #e0e0e0; font-family: "sylfaen"; font-size: 16px; line-height: 19px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><br /></span><span class="ff2 fc0 fs12 " style="background-color: #e0e0e0; font-family: "sylfaen"; font-size: 16px; line-height: 19px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><br /></span><span class="ff2 fc0 fs12 " style="background-color: #e0e0e0; font-family: "sylfaen"; font-size: 16px; line-height: 19px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><br /></span><span class="ff2 fc0 fs12 " style="background-color: #0c343d; font-family: "sylfaen"; font-size: 16px; line-height: 19px; text-align: center; vertical-align: baseline;"><span style="color: white;">Fonte: </span></span><a href="http://flyingobject.altervista.org/__amicizia.html">http://flyingobject.altervista.org/__amicizia.html</a></div>
stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-69195093884408835272013-05-30T21:32:00.000+02:002014-06-08T19:30:30.483+02:00Il mistero del Triangolo delle Bermuda<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="Stile70 Stile71" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
<span style="background-color: #0c343d; color: #cccccc;">Il triangolo delle Bermude conosciuto anche come Triangolo del Diavolo è una zona delimitata all' interno di una linea immaginaria tra le Isole Bermuda, tra Florida e Puerto Rico. I fatti avvenuti in questo tratto di mare iniziano da molto lontano, addirittura ne scrive Cristoforo Colombo nel suo diario di bordo, narra di strani fenomeni che spaventarono il suo equipaggio, come palle infuocate che cadevano in mare, anomali comportamenti delle bussole e luci in lontananza nel mare della notte. Un numero considerevole di tragedie si sono consumate in quest' infelice zona e il suo mistero resiste tutt' oggi.</span></div>
<div class="Stile72" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
<span style="background-color: #0c343d; color: #cccccc;">Il 5 Dicembre 1945 alle 13:55, a Fort Lauderdale, in Florida in una limpidissima giornata 5 cacciaborbandieri Avenger partirono per un' esercitazione. Tutti gli apparecchi vennero accuratamente controllati, ma alle 14:15 gli aerei scomparirono dai radar a est della Florida. Dopo mezz' ora la torre di controllo udì una chiamata di un pilota che diceva: "Emergenza! Sono fuori rotta, ci siamo persi!" "Dirigetevi verso ovest!" disse la torre di controllo, "Non sappiamo dov'è l' ovest, il cielo e il mare sono strani!". A quel punto la torre di controllo invia un idrovolante il Martin Mariner con 13 uomini a bordo in soccorso degli Avenger.</span><br />
<a name='more'></a><span style="background-color: #0c343d; color: #cccccc;"> Il Martin Mariner, gli Avenger e i loro equipaggi non fecero mai più ritorno. Scomparirono nel nulla come altri aerei e navi nella zona divenuta nota come Triangolo delle Bermude. Ma il vero mistero è: perchè persero così completamente l' orientamento? Le autorità diedero una spiegazione scettica, cioè che l' incidente era stato provocato dall' inesperienza dei piloti che erano ancora in addestramento e al caposquadriglia che essendo stato trasferito da poco non aveva ancora familiarità con la zona. Mentre il Martin Mariner era precipitato per via di un' esplosione a bordo 23 minuti dopo la partenza dalla base. In due decenni molti casi furono spiegati in modo simile: la scomparsa di un C-54 nel 1947 con 6 persone a bordo, di un Tudor a 4 motori nel 1948, di un DC3 con 40 persone sempre nel 1948...e ancora navi e aerei. In quasi 20 anni quella zona inghiottì nettamente più di 200 persone. La 1° persona a capire che tutto ciò era un vero mistero fu il giornalista <strong>Vincent Gaddis</strong>, infatti fu lui a coniare il nome con cui oggi quel tratto d' Oceano e conosciuto: "Il Triangolo delle Bermude". E sempre Gaddis in un suo libro fece una lunga lista di navi scomparse a partire dal 1840 con "La Rosalie" el 1956 con la "Connemara IV". Gaddis fornì anche alcune teorie sui fenomeni di quella zona: Lui parla di vuoti-spazio temporali che attraggono navi e aerei in una buca quadrimensionale che si trova nelle profondità dell' Ocenao di quella zona, teoria avvalata anche da un diretto interessato: <strong>Gerald Hawkes</strong> che ebbe un' esperienza nell'Aprile del 1952. Narra che a bordo del suo aereo all' improvviso vide il cielo oscurarsi i comandi elettrici della bussola impazzire e l' aereo inizio a precipitate per circa sessanta metri in picchiata, quando vide il mare dinanzi ai suoi occhi rimase ancora più impressionato, un grosso buco nero simile a un pozzo si apriva nell'Oceano girando vertiginosamente, poi all' improvviso il velivo riuscì a cabrare, l' aereo riprese quota e il cielo ritornò limpido.</span></div>
<div class="Stile72" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
<span style="background-color: #0c343d; color: #cccccc;">Nel triangolo delle Bermude molti sono sopravvissuti a esperienze strane e talvolta terrificanti. Raccontano che la radio smise di funzionare, che la bussola impazzì, che l' energia elettrica venne a mancare...alcuni hanno visto nebbia o nubi gialle e verdi; il mare, inoltre, si agitava all' improvviso indipendentemente dalle condizioni del tempo. Alcuni hanno anche avanzato la teoria degli Ufo, che abbiano una base marina in quel punto. Un ricercatore,<strong>Ivan Sanderson</strong> formulò forse l' ipotesi puù interessante, disse che nel mondo esistevano 12 zone simili al Triangolo delle Bermuda, sparse in tutto il globo, le chiamò "Vortici malvagi". Una di queste zone, nota come "Mare del Diavolo" si trova al largo delle coste giapponesi; nel 1955, dopo che numerose imbarcazioni erano scomparse nel giro di pochi anni, le autorità giapponesi la dichiararono zona pericolosa. Secondo Sanderson le perturbazioni e le anomalie in quelle zone sono collegate a forti attività della crosta terrestre, in particolare a una forte concentrazione di attività magnetica nel nucleo metallico della terra, in poche parole come se in alcuni punti ci fosse una gravità maggiore, come una calamita gigante che attrae mezzi di metallo e che fa impazzire bussole e causare guasti elettrici. Gli scienziati non sanno perchè la Terra abbia un campo magnetico ma è stata avanzate l ' ipotesi che sia dovuto ai movimenti interni del nucleo di ferro fuso. Ma chiediamoci quali effetti procurerebbe un terremoto di origine magnetica?</span></div>
<div class="Stile70">
<span class="Stile71" style="background-color: #0c343d; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #cccccc;">1-Farebbe ruotare le bussole all' impazzata.<br />2-Sul mare produrrebbe una violenta turbolenza perchè influirebbe sull' acqua in modo irregolare, per cui sembrerebbe che l' acqua arrivi da tutte le direzioni.<br />3-I dispositivi elettrici andrebbero fuori uso. Insomma tutte anomali riscontrate nella zona maledetta. Ma se vi fossero anomalie del genere con le apparecchiature che disponiamo i satelliti osserverebbero tali fenomeni come un sismografo registra un terremoto. Quindi perchè la tecnologia non fa nulla per evitare altre tragedie? Purtroppo il mistero rimarrà tale, finchè non si saranno studiati tutti i "fenomeni" ad esso connessi.</span></span></div>
<div class="Stile70">
<span class="Stile71" style="background-color: #0c343d; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #cccccc;"><br /></span></span></div>
<div class="Stile70">
<span class="Stile71" style="background-color: #0c343d; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #cccccc;">Fonte:</span></span><a href="http://la4dimensione.altervista.org/bermuda.htm">http://la4dimensione.altervista.org/bermuda.htm</a></div>
</div>
stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-60026805433901456362013-05-23T20:45:00.002+02:002014-06-09T19:05:57.913+02:00Le calcolatrici dell'antichità<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="itemImageBlock" style="border: 0px; clear: both; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 23px; margin: 0px 0px 16px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<span class="itemImage" style="border: 0px; display: block; margin: 0px 0px 8px; outline: 0px; padding: 0px;"><a class="modal" href="http://www.misteridellaterra.net/media/k2/items/cache/8b6e33345ac8d5ffd9cf0d107a7d9e9d_XL.jpg" style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Click to preview image"><span style="background-color: #0c343d; color: white;"><img alt="Le calcolatrici dell'antichità" src="http://www.misteridellaterra.net/media/k2/items/cache/8b6e33345ac8d5ffd9cf0d107a7d9e9d_L.jpg" height="640" style="border: 1px dashed rgb(204, 204, 204); height: auto; margin: 0px; outline: 0px; padding: 4px; width: 570px;" width="640" /></span></a></span><br />
<div class="clr" style="border: 0px; clear: both; float: none; height: 0px; line-height: 0; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
</div>
</div>
<div class="itemFullText" style="border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 23px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Alcuni ricercatori sono convinti che certe <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">civiltà del passato</strong> abbiano raggiunto un <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">livello tecnico estremamente elevato</strong>, cosa, questa, di cui si è sempre taciuto nei testi di storia e di archeologia 'ufficiali'. Tale convinzione è alimentata dalle 'curiosità' in cui ci si imbatte nei luoghi di ricerca, nelle raccolte d'arte antica e nei musei.</span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Effettivamente esiste un numero di 'anomalie' innegabili, oggetto di seri studi, che suggeriscono l'idea di una tecnologia remota, inimmaginabile.</span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Nel 1900 alcuni pescatori di spugne scoprirono i resti di una nave carica di tesori, vecchia di oltre duemila anni, al largo dell'isola greca di <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Anticitera</strong>. La nave trasportava statue di bronzo e di marmo e la sua destinazione, quando affondò, nel 65 a. C., era senz'altro Roma. Nella stiva dell'imbarcazione venne scoperta una quantità di legno e bronzo: il metallo era talmente corroso che il tutto poteva essere considerato solo come un ammasso di ruote dentate e di piatti di bilancia incisi.</span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Solo nel 1954 <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Derek de Solla Price</em>, dell'Università di Cambridge, fu finalmente in grado di dedurre che ci si trovava di fronte all'<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">equivalente antico di una moderna 'calcolatrice'</strong>, molto avanzata, quindi, rispetto a tutto ciò che sarebbe stato inventato in Europa nel corso di centinaia di anni. La macchina era composta da almeno <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">venti ruote dentate collegate ad aghi</strong>, con il supporto di un certo numero di lamine di bronzo. Il tutto era montato su una scatola di legno. Quando si faceva girare un filamento passato attraverso la scatola stessa, gli aghi si spostavano su quadranti protetti da sportelli. Iscrizioni spiegavano come servirsi della macchina e come leggere i quadranti.</span></div>
<span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /></span>
<br />
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Insomma, si trattava di una specie di libretto di istruzioni! Il dispositivo era una rappresentazione mobile dei corpi celesti, il Sole, la Luna, con i pianeti visibili a occhio nudo, Venere, Marte, Giove Saturno. Le loro rispettive posizioni nel cielo erano indicate con grande esattezza. Stando alle parole di Price, «nessun oggetto vagamente somigliante a questo strumento è mai stato rinvenuto altrove. Niente di simile ci viene descritto da testi scientifici. Ci sembra verosimile che la <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">'scoperta di Anticitera'</strong> faccia parte di un vasto campo di conoscenze per noi perdute, ma che gli Arabi conoscevano bene».</span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">In effetti essi costruirono, secoli dopo, <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">sistemi di calendari meccanici</strong>, dai quali avrebbero tratto ispirazione gli orologiai dell'Europa medievale. Ma esistono molti esempi ancora di oggetti antichi esaminati alla luce della scienza moderna. Una <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">statuetta</strong>, catalogata come rappresentazione di un giaguaro quando venne scoperta a Panama negli Anni Venti, fu considerata sotto un punto di vista molto diverso da studiosi non tradizionalisti: venne addirittura interpretata come la <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">raffigurazione di una specie di bulldozer.</strong> Le sue curiose appendici triangolari assomigliano effettivamente a pale poste all'estremità di bracci meccanici. Le ruote dentate fissate sulla coda del modello danno l'impressione che servissero come trasmissione a catena o a corregge. Gli oppositori, però, fanno notare che la costruzione di macchine simili avrebbe richiesto risorse tecnologiche notevoli in un paese in cui non è mai stata trovata alcuna prova dell'esistenza di mezzi adeguati. Gli autori convinti del contrario fanno ricorso a quelli che, secondo loro, dovrebbero essere esempi probanti, come l'edificazione di centri misteriosi, da tempo disabitati, costruiti in modo impensabile: è il caso della città del <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Machu Picchu</strong>, edificata nelle Ande peruviane, a 2100 metri sul livello del mare. Essi affermano che sono state necessarie macchine per rimuovere e spostare le enormi quantità di terra e di pietre necessarie.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<table align="center" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="border-collapse: collapse; border-spacing: 0px; border: 0px; empty-cells: show; font-size: 13px; margin: 0px auto; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center;"><tbody style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
<tr style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><td style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 6px;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-tQTnd6kuUvU/UCETqIMdc0I/AAAAAAAAAgk/VrqddVoHOr8/s1600/b.jpg" style="border: 0px; margin: 0px auto; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;"><span style="background-color: #0c343d; color: white;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-tQTnd6kuUvU/UCETqIMdc0I/AAAAAAAAAgk/VrqddVoHOr8/s400/b.jpg" height="270" style="border: 0px; margin: 4px; outline: 0px; padding: 6px;" width="400" /></span></a></td></tr>
<tr style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><td class="tr-caption" style="border: 0px; font-size: 13px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 6px;"><span style="background-color: #0c343d; color: white;">Una statuetta rappresentante un primitivo bulldozer</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Tuttavia (replicano gli avversari), l'ipotesi ha poco fondamento: è possibile che questa impresa stupefacente sia stata compiuta solo grazie alla forza muscolare dei costruttori. Un'interpretazione fantastica è stata data a un'incisione murale del <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">tempio egiziano di Dendera</strong>, costruito nel periodo compreso fra il 300 e il 30 a. C. e dedicato alla dea <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Hathor</em>. Secondo il giornalista americano<em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"> René Noorbergen</em>., una 'scatola' raffigurata nell'incisione stessa, che porta l'immagine della testa di Horus, dio del Sole e simbolo dell'energia divina, avrebbe caratteristiche molto curiose. «Intorno alla testa», egli scrive, «si nota un'aureola costituita da un disco solare, il che farebbe identificare il contenitore come una fonte di energia». Un 'cavo elettrico' partirebbe da questa scatola e si dirigerebbe verso due oggetti che, secondo Noorbergen, sarebbero addirittura tubi catodici. A tale proposito non si può non mostrare un certo scetticismo, uno scetticismo Che non è giustificabile, però, per quanto concerne le 'pile di Baghdad' (di cui abbiamo già parlato) e per certi altri curiosi fenomeni che ci vengono segnalati in fatto di elettricità.</span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">I <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Romani</strong> non furono grandi inventori né grandi scopritori. C'è qualcosa, tuttavia, che nella storia delle loro presunte realizzazioni scientifiche non manca di stupirci: l'insistente accenno alle<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"> 'lampade eterne'</strong>. C'è chi (come <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">P. M. Elsen</em>) si diverte a dirci che una luce perpetua brillava sulla cupola di un non meglio precisato tempio di Numa Pompilio. Non sappiamo, poi, quanto vi sia di vero in un'altra affermazione di Elsen: «Quando il sepolcro di Pallante (il figlio di Evandro immortalato da Virgilio nell'Eneide) fu aperto, nei pressi di Roma, nel 1401, lo si trovò illuminato da una lampada che aveva brillato per oltre duemila anni». Maggior attendibilità ha, però, la storia di una misteriosa tomba sulla via Appia Antica. La si scoprì verso la metà del XVI secolo, ci informa <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Wilhelm Schródter</em>, «e nel suo interno si rinvenne il corpo di una<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">giovinetta, galleggiante in un liquido sconosciuto.</strong> Aveva capelli biondi, raccolti con un cerchietto d'oro, e un aspetto tanto fresco che la si sarebbe detta ancora viva. Ai suoi piedi stava una lampada accesa, che si spense al contatto con l'aria. Sulla base di alcune iscrizioni si apprese che la salma doveva trovarsi in quel luogo da 1500 anni e si suppose trattarsi di Tullia, figlia di Cicerone. La si portò a Roma e la si espose in Campidoglio, dove la gente affluì in massa. Quando il popolo stolto cominciò a renderle gli onori riservati ai santi, il papa (Paolo III, che visse dal 1468 al 1549), il quale possedeva centinaia di mezzi per sottrarre questa preziosa antichità all'ado-razione degli idioti ma non seppe eviden-temente impiegarne uno, la fece gettare nel Tevere ».</span></div>
<table align="center" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="border-collapse: collapse; border-spacing: 0px; border: 0px; empty-cells: show; font-size: 13px; margin: 0px auto; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center;"><tbody style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
<tr style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><td style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 6px;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-mw0wCLC8UvQ/UCETrxR8NYI/AAAAAAAAAgs/KhSQI7A8WCk/s1600/c.jpg" style="border: 0px; margin: 0px auto; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;"><span style="background-color: #0c343d; color: white;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-mw0wCLC8UvQ/UCETrxR8NYI/AAAAAAAAAgs/KhSQI7A8WCk/s400/c.jpg" height="188" style="border: 0px; margin: 4px; outline: 0px; padding: 6px;" width="400" /></span></a></td></tr>
<tr style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><td class="tr-caption" style="border: 0px; font-size: 13px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 6px;"><span style="background-color: #0c343d; color: white;">La "calcolatrice" trovata ad Anticitera</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Un curiosissimo parallelo potrebbe essere tracciato con una scoperta assai più vicina a noi nel tempo. Ecco come ce la descrive <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Hanns M. Heuer:</em> «Nel corso della costruzione di una strada nei pressi di Budapest, nel 1930, il piccone di uno sterratore incontrò una forte resistenza: venne portata alla luce una<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">grossa lastra di pietra</strong>, sollevata e spostata, poi, con una certa difficoltà. Si presentò così agli operai uno spettacolo fantastico: la lastra copriva un sarcofago, nell'interno del quale si trovava il corpo perfettamente conservato di una fanciulla molto bella, completamente coperto da un liquido di colore blu chiaro. Ai piedi della giovane ardeva una luce bianco-azzurra. Il capo degli scavatori avvertì immediatamente il Museo nazionale di Budapest. Gli esperti accorsero, ma era già troppo tardi: subito dopo l'apertura del sarcofago, infatti, il misterioso liquido si era abbassato di secondo in secondo e si era alfine volatilizzato. La luce aveva ancora lampeggiato in qualche guizzo, poi si era spenta. Nel sepolcro restò soltanto cenere. Del liquido e della 'lampada eterna' non rimase traccia». Heuer ci dice come la conservazione del segreto sia attribuita alla <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">setta dei Rosa-croce</strong> e cita in proposito l'introvabile libro <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Histoire et Doctrines des Rose-Croix </em>di Paul Sédir (alias Ivon Leloup), vissuto dal 1871 al 1926. Dopo avere accennato alla presunta invenzione romana, Sédir scrive che durante il regno di Enrico VIII, al tempo della messa al bando degli ordini monastici in Inghilterra (1533-1539 circa), «si rinvennero in un convento due 'lampade eterne' che ardevano dal iv secolo, ora conservate nel museo di Leida, in Olanda». «Il 15 maggio 1917», aggiunge Robert Charroux, «venne portato alla luce in Gran Bretagna un tempio sotterraneo dei Rosa-croce. Gli scopritori videro una specie di mummia assisa su una cattedra di pietra, che sembrava leggere un grande libro con caratteri magici. Una lampada rischiarava dolcemente la scena. Quando gli scopritori stessi si avvicinarono, la mummia, con un gesto che non fu certamente casuale, ruppe la lampada e il locale piombò nell'o-scurità, come venne riferito da testimoni oculari». </span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Fonte: </span><a href="http://www.misteridellaterra.net/index.php?option=com_k2&view=item&id=43:le-calcolatrici-dellantichit%C3%A0&Itemid=154" style="text-align: left;">http://www.misteridellaterra.net/index.php?option=com_k2&view=item&id=43:le-calcolatrici-dellantichit%C3%A0&Itemid=154</a></div>
</div>
</div>
stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-33039440230325301232013-05-23T20:39:00.000+02:002014-06-08T19:32:13.598+02:00I Bigfoot<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="itemImageBlock" style="border: 0px; clear: both; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 23px; margin: 0px 0px 16px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<span class="itemImage" style="border: 0px; display: block; margin: 0px 0px 8px; outline: 0px; padding: 0px;"><a class="modal" href="http://www.misteridellaterra.net/media/k2/items/cache/8fe3e0f34d3083cba6fe73d62a783d7f_XL.jpg" style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Click to preview image"><span style="background-color: #0c343d; color: white;"><img alt="I Bigfoot" src="http://www.misteridellaterra.net/media/k2/items/cache/8fe3e0f34d3083cba6fe73d62a783d7f_L.jpg" style="border: 1px dashed rgb(204, 204, 204); height: auto; margin: 0px; outline: 0px; padding: 4px; width: 570px;" /></span></a></span><br />
<div class="clr" style="border: 0px; clear: both; float: none; height: 0px; line-height: 0; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
</div>
</div>
<div class="itemFullText" style="border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 23px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">In tutti i continenti esistono ancora oggi regioni selvagge e impenetrabili. L'estrema limitatezza di queste zone giustificherebbe l'assenza quasi totale di umanoidi sconosciuti in Europa: ma altrove, l'inaccessibilità di certi territori fa aumentare le possibilità teoriche di avvistare o addirittura catturare tali esseri misteriosi. Nel 1978, <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Jacqueline Roumeguère-Eberhardt</em>, una studiosa del Centro francese di ricerche scientifiche, ha pubblicato i risultati delle sue ricerche condotte in Africa su questi curiosi ibridi che la studiosa ha battezzato `X' e suddiviso in quattro grandi gruppi.</span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Cita anche il caso di un indigeno che <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">afferma di essere stato catturato</strong> da uno di questi 'X' e di essere stato esaminato con cura, senza trascurare nemmeno un particolare, prima di essere rispedito nella sua zona di provenienza. Ma anche in regioni ad alta densità demografica, come in Giappone, sembra siano stati visti esseri strani: nel 1970, lungo le pendici del monte Hiba, vicino a Hiroshima, sono stati visti parecchi <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">hibagon</strong>.</span></div>
<span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /></span>
<br />
<table align="center" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="border-collapse: collapse; border-spacing: 0px; border: 0px; empty-cells: show; font-size: 13px; margin: 0px auto; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center;"><tbody style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
<tr style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><td style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 6px;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-rSVd0DhMQhU/UCJhEJJoW5I/AAAAAAAAAhE/R7pz_SXmR6Q/s1600/04.jpg" style="border: 0px; margin: 0px auto; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;"><span style="background-color: #0c343d; color: white;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-rSVd0DhMQhU/UCJhEJJoW5I/AAAAAAAAAhE/R7pz_SXmR6Q/s400/04.jpg" height="400" style="border: 0px; margin: 4px; outline: 0px; padding: 6px;" width="210" /></span></a></td></tr>
<tr style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"><td class="tr-caption" style="border: 0px; font-size: 13px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 6px;"><span style="background-color: #0c343d; color: white;">Renè Dahinden, cacciatore di bigfoot</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Nel 1974 un contadino afferma di essersene trovato proprio di fronte uno, un essere maleodorante alto circa un metro e mezzo: «Sono rimasto di sasso. Ma la cosa peggiore era la puzza che emanava. Sembrava che avesse fatto il bagno in una pozza di concime o in una fossa settica, per poi asciugarsi nello sterco di vacca. Sinceramente pensavo che sarei svenuto. Per fortuna, invece, sono riuscito a darmela a gambe, senza rendermi del tutto conto di quanto stessi facendo. Ero a otto chilometri da casa, e ho fatto tutto il tragitto senza voltarmi indietro». L'odore nauseabondo è una caratteristica frequente nelle testimonianze sulle<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"> apparizioni degli uomini-animale</strong>.</span><br />
<a name='more'></a></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Con i suoi milioni di chilometri quadrati inabitati, ci avrebbe sorpreso se l'Australia non annoverasse tra la sua popolazione un certo numero di questi esseri: gli indigeni hanno dato loro diversi nomi, tra cui il più corrente è <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">yovvie</strong>. La loro presenza è segnalata in particolare nel Nuovo Galles del Sud e nel Queensland. Il 3 ottobre 1894 un ragazzino ne vede uno vicino a Snowball: «un uomo grande, con lunghi capelli». La creatura, che esce precipitosamente dal folto di un bosco, è sorpresa quanto il ragazzo da questo incontro: appena lo vede, fugge attraverso i campi, urtando la gamba contro un tronco d'albero e urlando dal dolore.</span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">All'inizio del secolo due fratelli si trovano faccia a faccia con uno <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">yowie</em> in circostanze perlomeno movimentate. Vicino a Brindabella, nel Nuovo Galles del Sud, sentono una specie di muggito «gutturale e cavernoso» e rumori strani attorno al loro accampamento: un attimo dopo, scorgono qualcosa che cammina in posizione eretta, senza però riuscire a distinguere la parte superiore del corpo. Benché avvolti nell'oscurità, riescono a intravvedere una <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">creatura con la testa irsuta</strong>, <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">incassata profondamente nelle spalle</strong>. A mano a mano che si avvicina all'accampamento, diventa sempre più visibile, finché non viene messa a fuoco completamente: è alta pressappoco quanto un uomo, e avanza con passo pesante, a grandi falcate. I due amici l'interpellano: «Chi va là? Rispondi o spariamo! ». Per tutta risposta, sentono soltanto una specie di rauco muggito: allora prendono la mira e la detonazione del fucile si ripercuote per tutta la valle, ma se quella 'cosa' viene raggiunta dal colpo, non ne sembra certo ferita in alcun modo. Solo, si volta e fugge.</span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">L'australiano <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Rex Gilroy</em> ha dedicato lunghi periodi di studio al problema degli yowie. Dopo aver esaminato più di tremila rapporti sulle varie apparizioni, è giunto alla seguente conclusione: durante gli ultimi anni, si sono visti più yowie che non durante i decenni precedenti. La testimonianza di un impiegato del parco nazionale della regione di Springbrook, nel Queensland, riveste un carattere particolarmente interessante: nel <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">marzo del 1978</em> ha visto uno yowie <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">alto più di due metri</strong> praticamente faccia a faccia. In seguito ha raccontato: «Ho avuto l'impressione che qualcuno mi fosse molto vicino. Alzo gli occhi e, a meno di quattro metri da me, vedo una figura vagamente umana, nera e villosa. Con una mano, enorme, stava aggrappata al tronco di un alberello, e lo stringeva come se fosse uno stecchino. La 'cosa' aveva un <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">volto piatto, nero e luccicante</strong>, con <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">grandi occhi giallastri</strong> e, al posto della bocca, un buco enorme. Siamo rimasti immobili, a guardarci fissi negli occhi per una decina di minuti, e poi all'improvviso la 'cosa' emanò un odore nauseabondo, si girò e scomparve rapidamente». C'è una grande somiglianza tra lo yowie australiano e il<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">bigfoot americano</strong>, sia per quanto riguarda l'aspetto fisico sia per il comportamento. I bigfoot continuano indisturbati a fare le loro apparizioni in America: da alcune decine d'anni a questa parte con maggiore frequenza.</span></div>
<div class="separator" style="border: 0px; clear: both; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-vLEl602gPXk/UCJhT91FHJI/AAAAAAAAAhM/sryzzWNZ4Ok/s1600/03.jpg" style="border: 0px; margin: 0px 1em; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;"><span style="background-color: #0c343d; color: white;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-vLEl602gPXk/UCJhT91FHJI/AAAAAAAAAhM/sryzzWNZ4Ok/s400/03.jpg" height="400" style="border: 0px; margin: 4px; outline: 0px; padding: 6px;" width="270" /></span></a></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Risulta difficile, oggi, negarne l'esistenza, i primi segni della quale risalgono al decennio 1830-1840. Nel 1851 due cacciatori dell'Arkansas incrociano una <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">mandria di bestiame inseguita da un «animale con un aspetto indiscutibilmente umano</strong>». Stando alla dichiarazione rilasciata da uno di loro, (la creatura era di dimensioni gigantesche, con il corpo tutto coperto di peli e grandi ciuffi di capelli che le cadevano sulle spalle a mo' di criniera». Dopo aver osservato i due per un momento che dovette sembrare un'eternità, la creatura si voltò e si mise a correre: le <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">impronte lasciate, dai suoi piedi avevano una lunghezza di 33 centimetri</strong>. Questo episodio conferma che i bigfoot non si trovano solo nell'America nordoccidentale (California settentrionale, Oregon, Stato di Washington e Columbia Britannica): la loro presenza è segnalata praticamente ovunque nelle grandi distese di terra inabitata degli Stati Uniti, fino alla Florida, dove recentemente si sono registrate numerose apparizioni di <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">skunk apes </em>(scimmie dall'odore di puzzole). Mettendo insieme le varie testimonianze, si arriva alla conclusione che i bigfoot sono <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">creature timide, selvatiche</strong>, che evitano di avvicinarsi troppo all'uomo. Ma ciò non toglie che possano mostrarsi curiosi, e ne sono stati avvistati parecchi che gironzolavano nottetempo nei pressi di accampamenti isolati nei boschi. Alcuni bigfoot sono comparsi a volte nelle vicinanze di fattorie o di ranch, certo in cerca di cibo. Ovviamente, più si parla di bigfoot, più copiose affluiscono le testimonianze.</span></div>
<div class="separator" style="border: 0px; clear: both; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-e0UZ6lCfUrQ/UCJhY5U-0nI/AAAAAAAAAhU/vnJdfVjnbIY/s1600/02.jpg" style="border: 0px; margin: 0px 1em; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;"><span style="background-color: #0c343d; color: white;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-e0UZ6lCfUrQ/UCJhY5U-0nI/AAAAAAAAAhU/vnJdfVjnbIY/s400/02.jpg" height="145" style="border: 0px; margin: 4px; outline: 0px; padding: 6px;" width="400" /></span></a></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Tra il <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">1960 e il 1970</em>, le autorità competenti si sono trovate sommerse da rapporti di vario genere, il che non significa che il numero di questi esseri sia in aumento: al contrario, è lecito supporre che <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">siano in via di estinzione</strong>, con l'uomo che li priva sempre più di zone tranquille; la riduzione del loro spazio vitale spinge logicamente queste creature ad avvicinarsi a noi. Il dossier americano sui bigfoot comprende oggi più di<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">mille testimonianze</strong>, ripartite in un arco di centocinquant'anni: è un dossier enorme, soprattutto se si considera che alle autorità viene segnalato soltanto un caso su dieci. Altri rapporti parlano di impronte giganti simili a quelle umane, di escrementi e di ciuffi di 'capelli' la cui appartenenza ai bigfoot non è provata completamente. L'incontro finora più drammatico con un bigfoot è quello che <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Albert Ostman</em>dichiara di aver avuto nel 1924: afferma infatti di essere stato rapito da una di queste creature, nella zona della Columbia Britannica, mentre dormiva nel suo sacco a pelo. La creatura, <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">alta due metri e mezzo</strong>, l'avrebbe caricato sulla schiena, camminando quasi tre ore prima di scaricarlo' nel bel mezzo di una famiglia di bigfoot: una coppia di adulti e due piccoli. Durante i tre giorni di cattività, Albert Ostman avrebbe avuto tutto il tempo di osservarli e persino di stringere rapporti di amicizia con il bigfoot più anziano. Per fuggire, Ostman avrebbe approfittato di un attimo di distrazione nella vigilanza del bigfoot anziano. Come definire tutto ciò? Forse il parto di una fantasia troppo vivace? In ogni caso, esistono altri racconti di incontri con dei bigfoot, racconti un poco più realistici e precisi. </span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /></span></div>
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Fonte: </span><a href="http://www.misteridellaterra.net/index.php?option=com_k2&view=item&id=44:i-bigfoot&Itemid=150" style="text-align: left;">http://www.misteridellaterra.net/index.php?option=com_k2&view=item&id=44:i-bigfoot&Itemid=150</a></div>
</div>
</div>
stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-22225785321698697872013-05-22T20:42:00.002+02:002014-06-08T19:32:25.453+02:00Piogge incredibili<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="itemImageBlock" style="border: 0px; clear: both; color: #555555; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 23px; margin: 0px 0px 16px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<span class="itemImage" style="border: 0px; display: block; margin: 0px 0px 8px; outline: 0px; padding: 0px;"><a class="modal" href="http://www.misteridellaterra.net/media/k2/items/cache/620466077c427f141effa294382f5fba_XL.jpg" style="background-color: #0c343d; border: 0px; color: #bc3726; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" title="Click to preview image"><img alt="Piogge incredibili" src="http://www.misteridellaterra.net/media/k2/items/cache/620466077c427f141effa294382f5fba_L.jpg" style="border: 1px dashed rgb(204, 204, 204); height: auto; margin: 0px; outline: 0px; padding: 4px; width: 570px;" /></a></span><br />
<div class="clr" style="border: 0px; clear: both; float: none; height: 0px; line-height: 0; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
</div>
</div>
<div class="itemFullText" style="border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 23px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">
<div style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="background-color: #0c343d; color: white;">Da sec</span><span style="background-color: #0c343d; color: white;">oli si sente parlare di storie di pesci e di altri animali acquatici precipitati 'miracolosamente' dal cielo, senza poter attribuire a questo fenomeno una causa precisa.<br /><br />Il 16 febbraio 1861 un violento terremoto sconvolge la penisola di Singapore. Per tre giorni la pioggia cade senza interruzione. Quando torna il sereno uno strano fenomeno attira l'attenzione del naturalista francese<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Frangois de Castelnau</strong>, che in seguito, in un rapporto all'Accademia delle scienze, scrive: «Alle dieci del mattino si alzò il sole e dalla mia finestra vidi moltissimi malesi e cinesi riempire i loro panieri di pesci, raccolti nelle pozzanghere che ricoprivano il suolo. Quando venne loro chiesto da dove venivano quei pesci, risposero che erano caduti dal cielo. Tre giorni dopo, seccatesi le pozzanghere, vi si scoprirono diversi pesci morti».<br /><br />Il 9 febbraio 1859, a <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Mountain Ash</strong>, nel Galles, <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">John Lewis</strong> lavora a un'armatura in legno, presso un cantiere edile. Improvvisamente, alle 11 del mattino, si sente cadere in testa una pioggia di piccoli oggetti. Racconta: «Passandomi la mano sul collo, immaginatevi che sorpresa quando scoprii che si trattava di pesciolini! In quel momento mi resi conto che a terra ne giacevano moltissimi».<br /><br />Il 4 aprile 1975, alla frontiera indobirmana, <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Ron Spencer</strong> è colto da una forte pioggia dovuta ai monsoni. Spiegherà in seguito: «Cominciarono a cadermi in testa delle cose e, guardandomi in giro, vidi una miriade di piccole forme guizzanti al suolo e migliaia d'altre che venivano spazzate via dai tetti a causa della forza dell'acqua e riversate nei canali. Erano pesci piccoli come sardine. È inutile che dica che sono scomparsi tutti dopo la tempesta: gli insetti necrofagi avevano adempiuto al loro compito nel giro di pochi secondi». </span><br />
<a name='more'></a><span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /><br />Stando al dottor E. W. Gudger, del Museo di storia naturale degli Stati Uniti, ci sono almeno 78 relazioni di una certa attendibilità riferite a '<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">piogge vive</strong>': esse coprono un periodo di ben 2350 anni! Una delle relazioni più antiche di cui si ha conoscenza risale al secondo secolo della nostra era. Ce ne parla l'erudito greco <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Ateneo di Naucrati</strong> il quale, nella sua opera Deipnosophistdi (Sapienti a banchetto), scrive: «Fenia, in un suo scritto, dichiara che, nel Chersoneso, sono piovuti pesci per tre giorni consecutivi. Filare, nel quarto libro della sua opera, afferma che la gente ha visto spesso piovere questi pesci». La maggior parte dei resoconti di cui disponiamo si riferisce tuttavia al secolo scorso, grazie all'infaticabile opera di Charles Fort, un americano che dedicò tutta la vita alla raccolta di fatti strani. La sua opera <em style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Il libro dei dannati</em>, pubblicata nel 1921, è una vera miniera di eventi misteriosi relativi a piogge inconsuete. Vi troviamo non soltanto pesci, ma addirittura ranocchi e rospi, con altri animali. In una pagina di Fort leggiamo: «Un enorme numero di piccoli rospi, di uno o due mesi, sono stati visti cadere da una grande nube densa comparsa improvvisamente in un cielo sereno nell'agosto del 1804, vicino a Tolosa, in Francia».<br />Numerosi ranocchi si sarebbero invece rinvenuti a Londra, il 30 luglio 1838, dopo un furioso temporale, scrive il Times, mentre lo Scientific American del 12 luglio 1873 riporta: «È stato riferito che in un recente e violento temporale a Kansas City, nel Missouri, si è osservata una <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">pioggia di rane</strong> che ha oscurato l'aria e coperto il suolo per una vasta area».<br />Presso Redruth, in Cornovaglia, 1'8 luglio 1886, <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">piovvero chiocciole</strong>, tanto numerose da poter essere raccolte a secchi. Sempre in Inghilterra, a Cambridge, con l'acqua caddero invece<strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;"> formiche</strong>, come riferisce ancora lo Scientific American: era l'estate del 1874. Tre anni dopo, il 21 luglio 1887, una pioggia analoga si verificò a Nancy, in Francia. Vale la pena di riportare ancora l'insolita pioggia avvenuta il 9 agosto 1892 a Padeborn, in Germania, che fece piombare al suolo centinaia di <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">mitili</strong>. Fort ci dice che molti animali 'piovuti dal cielo' atterrano vivi, ma che si sono registrati episodi in cui si sono visti cadere «pesci secchi o congelati». Per spiegare queste 'piogge vive', il ricercatore americano elaborò tesi azzardatissime: parlò di « <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">teletrasporto animale</strong>» e di «una regione, in un punto imprecisato al di sopra della superficie terrestre, <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">in cui la gravità non è operante</strong>». Il fenomeno è effettivamente ai limiti dell'assurdo, ma non per questo deve avere interpretazioni astruse.<br />Fantasticare troppo su tali eventi è oggi, in effetti, impossibile. Si sa che, in particolari occasioni, le trombe d'aria e i tornado sollevano nel cielo e trasportano oggetti a volte alquanto pesanti, per depositarli a considerevole distanza dal punto di partenza.<br />Nel maggio 1973, in Piemonte e in Lombardia molti automobilisti trovarono al mattino i loro mezzi coperti da una <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">fanghiglia color rosa</strong>: si trattava (come venne spiegato più tardi) di sabbia proveniente dal Sahara, spinta da imponenti correnti d'aria verso il nord. Il fatto si ripeté nell'autunno del 1980 mentre, un paio di anni prima, nelle montagne del Trentino-Alto Adige, era caduta una neve rossastra: anche qui si trovarono tracce di sabbia del deserto nordafricano. In passato si ebbero nevicate ancor più impressionanti, addirittura scarlatte. Nel marzo del 1908 precipitarono sulle Alpi e sugli Appennini 20-25 centimetri di fiocchi rossi come il fuoco, terrorizzando migliaia di persone superstiziose che vi videro subito funesti presagi di guerre e di catastrofi naturali. Questa volta la colpa non era della sabbia desertica, bensì di una piccolissima <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">crittogama rossa</strong>, la Sphaerella nivalis, portata dal vento in cielo e costretta ad assumere il ruolo solitamente sostenuto dai granelli di polvere. Sempre a proposito di neve, un'altra impressionante nevicata scura avvenne su Montreal nel novembre 1918, dopo alcuni giorni caratterizzati da venti fortissimi sulle province sudorientali. La causa? Grandi nubi di polvere nera erano state alzate da chissà quale località per venire poi 'utilizzate' nella fabbricazione dei curiosi fiocchi. <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Neve verde</strong> cadde sui Grigioni, sull'Engadina e sull'Oberland. Ne abbiamo avuta anche di gialla e di azzurra, in Europa, in Asia e in America.<br />La studiosa ungherese <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">Erzsebet Kolozsim</strong>, dopo lunghe ricerche compiute sui monti dell'Alaska, ha classificato ben cinquanta specie di crittogame capaci di colorare i fiocchi in almeno quaranta gradazioni diverse. In America si è avuta anche la <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">neve cangiante</strong>. La scoprirono nel dopoguerra un gruppo di montanari in marcia attraverso il parco nazionale di Yosemite, in California, osservando che le peste lasciate nella neve erano di colore rosso sangue! Dopo aver cercato invano la spiegazione dello strano fenomeno, i montanari cominciarono a spaventarsi, ma uno studioso incontrato per strada li rassicurò. Ridendo, presa una manciata di neve bianchissima, la compresse, e la neve divenne rossa. Si trattava ancora una volta di un <strong style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px;">microrganismo colorante</strong>, presente, però, in proporzioni tali da rendere evidenti le sue proprietà solo con la pressione dei fiocchi che lo ospitavano. Anche Fort si occupò delle nevi colorate e, pur ammettendo che in alcuni casi poteva trattarsi di sabbia proveniente dai deserti, pensò anche a «sabbie provenienti da altri mondi... o anche da regioni aeree troppo indefinite o amorfe per essere considerate mondi o pianeti». Certo, le nevi colorate sono impressio-nanti, ma forse non tanto come la caduta di pesci, ranocchi o formiche. Molti scettci, commentando questi episodi, hanno suggerito che si è trattato di fantasie trop-po accese e che, comunque, ranocchie e chiocciole sono spesso presenti dove c'è acqua: in sostanza, questi animali fareb-bero la loro comparsa, uscendo dai ripari, dopo un'abbondante pioggia. Resta il fatto che le cadute di pesci sono troppo documentate per risultare pure invenzioni. Se piogge del genere si verificassero più spesso, ci sarebbero maggiori occasioni per studiarle a fondo. Intanto, per spiegare un poco il mistero, non ci resta che appellarci alla forza dei venti, che ri-succhierebbero i pesci dal loro habitat per trasportarli nell'aria e farli cadere al suolo frammisti alla pioggia. </span><br />
<span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /></span>
<span style="background-color: #0c343d; color: white;"><br /></span>
<span style="color: white;">Fonte: </span><a href="http://www.misteridellaterra.net/">http://www.misteridellaterra.net/</a></div>
</div>
</div>
stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-62720480070772501342011-06-25T16:02:00.106+02:002011-09-01T08:17:13.282+02:00Le pietre di Ica<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEZGKD1cCWegsk6TVikrtxUj8Xw9_8JyOBLOhXVfMtGzSGNSYmOFNbewVRyvNxoWHFjVBpTbk70OzQnSmtZywhfMFU_PJJT62NIkO-l5UbCo0fJKyisX0vRFaoEBvLBmNcFWN6JuRxf10/s1600/images+%252826%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEZGKD1cCWegsk6TVikrtxUj8Xw9_8JyOBLOhXVfMtGzSGNSYmOFNbewVRyvNxoWHFjVBpTbk70OzQnSmtZywhfMFU_PJJT62NIkO-l5UbCo0fJKyisX0vRFaoEBvLBmNcFWN6JuRxf10/s1600/images+%252826%2529.jpg" /></a></div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ica è una cittadina del Perù di 150.000 anime ai piedi delle Ande, non lontano dagli Altipiani di Nazca e Machu Pichu. Ica deve la sua fama al ritrovamento sulle rive del fiume omonimo di numerose pietre incise di varie dimensioni, da piccoli ciotoli a massi di oltre due quintali. Le pietre sono state portate alla luce in seguito ad una esondazione del fiume Ica, nel 1961, che, erodendo i versanti delle colline circostanti, faceva crollare una parete che nascondeva l'ingresso di una grotta, al cui interno si trovavano ammassate queste pietre, trascinandone un gran numero e disseminandole un pò dovunque.</span></div><div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbPdLvQbRAiAMOxMBkTpzJNrA_ddzf8xBRDyiLdIpIfmUfYB4oSBErGj9fkrdHzU7oXCqO_IIwL81rVZ0cKC1EFdBYDQxeFKy_X1myrysCitnTdeQlHQEACU0oUX6xifQ7C2pi712hiT8/s1600/images+%252827%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbPdLvQbRAiAMOxMBkTpzJNrA_ddzf8xBRDyiLdIpIfmUfYB4oSBErGj9fkrdHzU7oXCqO_IIwL81rVZ0cKC1EFdBYDQxeFKy_X1myrysCitnTdeQlHQEACU0oUX6xifQ7C2pi712hiT8/s1600/images+%252827%2529.jpg" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Va subito detto che la verità sulle pietre di Ica è molto controversa vantando numerosi detrattori e altrettanto numerosi sostenitori, tra questi anche la sottoscritta. Cercherò di essere estremamente obiettiva e lascerò a voi di trarre le dovute conclusioni.</span></div><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Secondo i detrattori ciò che viene rappresentato in queste pietre si scontra con le nozioni di storia ufficialmente riconosciute e accettate dalla scienza , inoltre gli stessi contadini che le hanno rinvenute, interrogati dalla Polizia locale, hanno ammesso di esserne gli autori allo scopo di verderle ai turisti e arrotondare così le magre entrate finanziarie; altro punto a sostegno dei detrattori è la presunta esistenza della grotta, dove si troverebbero ancora ammassate migliaia di queste pietre, la cui ubicazione sarebbe nota solo al Dott. Javer Cabrera Darquea, personaggio chiave in questa vicenda, di cui parleremo dopo.</span></div><div style="text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8AOTc0DhpbRhfHlqepqf47-vH7TyH79vug-NyPLWeyGf6-LVbs5O5YoE_ZSybgblQUDV8D9LYMNqUg7PGjxKkvIPv7UxGUQqc3T1yUotMsRSReuxMcbeN88LNryi11qQsDK59DlIxToY/s1600/pietre+di+ica.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8AOTc0DhpbRhfHlqepqf47-vH7TyH79vug-NyPLWeyGf6-LVbs5O5YoE_ZSybgblQUDV8D9LYMNqUg7PGjxKkvIPv7UxGUQqc3T1yUotMsRSReuxMcbeN88LNryi11qQsDK59DlIxToY/s200/pietre+di+ica.jpg" width="200" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Di contro i sostenitori, pur ammettendo che molte pietre sono dei falsi, facilmente riconoscibili ed accertati attraverso esami di laboratorio, affermano che tantissime altre sono autentiche perchè: i contadini non potevano avere delle nozioni di antropologia, paleontologia, astronomia, medicina ecc. da riprodurre sulle pietre; i contadini per non venire perseguiti dalla legge, che vieta il commercio di reperti archeologici, hanno dovuto dichiarare di esserne essi stessi gli autori; le pietre su cui si trovano queste incisioni sono di andesite, un minerale molto duro che può essere inciso solo con delle punte di diamante e anche ammesso che sia più facile inciderle quanto tempo avrebbero impiegato per realizzarle, visto che sono decine di migliaia, e il ritorno finanziario molto basso; analisi di laboratorio hanno accertato per alcune la falsità, ma per tante altre l'autenticità.</span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1-Udp_r7pL1HAx1Naccbr-AZtxfmp95v-HrsHt9i_bizUATixO4l104V2DKH2yUAoujahvIgLMsPXKwkMSqW3yhxOqXa3Qxyq4l64CaQz8mWaP_v-G1o4jLSq8-pj-T7liE_1QabOdY4/s1600/images+%252834%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1-Udp_r7pL1HAx1Naccbr-AZtxfmp95v-HrsHt9i_bizUATixO4l104V2DKH2yUAoujahvIgLMsPXKwkMSqW3yhxOqXa3Qxyq4l64CaQz8mWaP_v-G1o4jLSq8-pj-T7liE_1QabOdY4/s200/images+%252834%2529.jpg" width="147" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ritorniamo ora alla storia di queste pietre e al ruolo avuto dal Dott. Cabrera sulla eccezionalità di questa scoperta. Nel 1965 il Dott.Cabrera ricevette in dono da un contadino suo paziente una pietra che lui usò, per un certo tempo, come fermacarte sino a che la sua attenzione fu attratta dal disegno inciso sulla pietra stessa raffigurante uno strano pesce. Da ricerche effettuate, il pesce risultò essere un agnathus estintosi da milioni di anni. La scoperta lo incuriosì e, contattato lo stesso contadino, volle sapere da dove provvenisse quella pietra scoprendo che ve ne erano tantissime, raccolte dai contadini nel deserto di Ocucaje e vendute da questi come souvenir ai turisti. Da qui cominciò per il Dott. Cabrera una ricerca affannosa di quante più pietre possibile arrivando a collezionarne circa 20.000 che espose in un suo Museo personale. L'eccezionalità di queste pietre sta nel fatto che le scene incise su di esse raccontano la Storia in maniera diversa da quella appresa dai testi scolastici. In alcune sono rappresentate scene in cui uomini e dinosauri convivono, quando la Storia ufficiale ci insegna che i dinosauri si sono estinti prima della comparsa dell'uomo; ancora, in alcune si notano operazioni chirurgiche di trapianto di organi, compreso il cervello, effettuate con strumenti sofisticati degni dei nostri tempi; in altre si vedono uomini che scrutano il cielo con un cannocchiale, che fu inventato ufficialmente da Galileo nel 1500; altre pietre rappresentano la configurazione della nostra Terra, come se fosse vista dall'alto, raffigurando antichi continenti che oggi non esistono più. Ho citato solo alcune scene, ma il gran numero di queste pietre con raffigurazioni che abbracciano tutto lo scibile umano ci fa pensare ad una enciclopedia anche se scritta in maniera insolita, su pietre appunto, e a una civiltà abbastanza evoluta se pensiamo che le incisioni risalirebbero a circa 12.000 anni fa, anche se la datazione non è certa.</span></div></div>stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-37342287433237832952011-06-02T09:07:00.009+02:002011-06-05T15:39:41.139+02:00Oggetti fuori dal tempo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9VKO_PGOHcwTTQPBDFAlavM-fIbaV_un34AT4jZRp8jwBw8ENIr61Rfm_5phb4Akz5fgNCCDoCpWVSZ_BZVB_GGXwvaFDnJcoDR3YlOwgwfKHwkXcw01vJHw9HpeydJcsKUY7vWXEh4Q/s1600/images+%25285%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9VKO_PGOHcwTTQPBDFAlavM-fIbaV_un34AT4jZRp8jwBw8ENIr61Rfm_5phb4Akz5fgNCCDoCpWVSZ_BZVB_GGXwvaFDnJcoDR3YlOwgwfKHwkXcw01vJHw9HpeydJcsKUY7vWXEh4Q/s1600/images+%25285%2529.jpg" /></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel Museo di Bagdad, Iraq, si trova un oggetto, risalente a circa il 248 aC.-226dC., che nel 1938 ha lasciato molto sconcertato l'archeologo tedesco Ing. Wilhelm Konig, Direttore del Museo stesso, quando lo ha scoperto. Si tratta di un vaso di argilla gialla alto poco più di 15 cm. contenente un cilindro di rame la cui sommità era saldata con una lega di piombo-stagno, come le migliori saldature di oggi. Il fondo del cilindro era tappato con un disco di rame e sigillato con bitume così come la parte superiore dove, al centro, si trovava un'asta di ferro che mostrava segni di corrosione da un qualche acido. Praticamente i componenti di questo oggetto hanno fatto subito pensare all'Ing. Konig di trovarsi in presenza di una antica pila.</span></div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdByGC5K5be9dha_VjNxPE1XfQcYehPVopiNEuJNsKS4cyb9Vc88iHiGJTxo-8I4E6Ml538EQ8WGiLrGvBfjUR02NiWwGr7i3FTRLL0E3mth-u8vd3MFzldfLW365xUhHbvz8NFRvdBsQ/s1600/images+%252811%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdByGC5K5be9dha_VjNxPE1XfQcYehPVopiNEuJNsKS4cyb9Vc88iHiGJTxo-8I4E6Ml538EQ8WGiLrGvBfjUR02NiWwGr7i3FTRLL0E3mth-u8vd3MFzldfLW365xUhHbvz8NFRvdBsQ/s200/images+%252811%2529.jpg" width="167" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A Dorchester, nel Massachusetts, nel 1851, durante dei lavori di demolizione, un'esplosione spaccò un masso di roccia rivelando, all'interno, un oggetto a forma di campana. L'oggetto era alto circa 10 cm, fatto con un materiale sconosciuto, sembrerebbe una lega di zinco-argento, intarsiato con motivi floreali. La roccia che lo conteneva risaliva ad almeno 600 milioni di anni.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="text-align: center;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkg8542FVioUvIvZYsgNHZm7XeGc5zCUaJKVSViyzQAhhQ74T_WiAOSsl6NYwRo3JVfs9pOp4nQFToQ0Yd9qkxzRHPp4Nenwasmk8OtZJs0Ani77GikthWgIxFH8BRYirlfOklaY325r8/s1600/images+%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkg8542FVioUvIvZYsgNHZm7XeGc5zCUaJKVSViyzQAhhQ74T_WiAOSsl6NYwRo3JVfs9pOp4nQFToQ0Yd9qkxzRHPp4Nenwasmk8OtZJs0Ani77GikthWgIxFH8BRYirlfOklaY325r8/s200/images+%252810%2529.jpg" width="200" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un altro oggetto anacronistico è stato ritrovato nel 1900 all'interno di una nave, affondata nel primo secolo aC., al largo dell'Isola di Antikythera, in Grecia. Lo strano oggetto, che si può ammirare al Museo Nazionale di Atene, è un meccanismo sofisticato e complesso che rivela non solo conoscenze astronomiche avanzate per quei tempi, ma anche soluzioni tecniche che sono state ufficialmente scoperte e adottate mille anni dopo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div></div><div style="text-align: left;"><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjspLRXgYPQ8Bzt6R54lyeC24mjmjsE_qUGYEvGp_sxe7OmBMcvadwB_4_C05in4U4oF2zS7knZNmAsPhE4ift_MEql6-C0i_sc1efy-1jlvrdLt1S-ovUI6sM7P0a-ZiO29v4NsZc8RzQ/s1600/images+%252812%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="130" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjspLRXgYPQ8Bzt6R54lyeC24mjmjsE_qUGYEvGp_sxe7OmBMcvadwB_4_C05in4U4oF2zS7knZNmAsPhE4ift_MEql6-C0i_sc1efy-1jlvrdLt1S-ovUI6sM7P0a-ZiO29v4NsZc8RzQ/s200/images+%252812%2529.jpg" width="200" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il geode è una pietra che presenta al suo interno dei cristalli di minerali diversi. Ebbene, grande è stato lo stupore di un appassionato di geodi che ad Olancha, California, ne trovava uno che, dopo averlo tagliato con un'apposita sega, presentava all'interno un oggetto indiscutibilmente artificiale. In pratica l'oggetto presentava un nucleo di metallo circondato da un materiale simile a ceramica con una copertura in legno. L'oggetto, sottoposto ai raggi X, sembrerebbe una candela di accensione del motore di un'auto. Questo geode si è formato almeno 500 mila anni fa.</span></div></div></div></div></div>stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-63225282040356100342011-06-02T09:05:00.002+02:002011-06-06T15:10:06.808+02:00Animali vivi all'interno di rocce<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Intorno al 1853 all'interno di un blocco di pietra così compatto da escludere l'entrata di un qualsiasi piccolo insetto, è stata ritrovata una lucertola cornuta viva. dal Nuovo Messico, dove è stato rinvenuto, venne inviato al giudice Houghton dello Smithsonian Institution di Washington. La lucertola, dopo essere stata riportata alla luce, visse per altri due giorni.</span><br />
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Durante gli scavi per la costruzione di un acquedotto a Durham, Inghilterra, alcuni operai ritrovarono, all'interno di un blocco di calcare magnesico che si trovava a circa 8 m. sotto il livello del suolo, un rospo vivo. Secondo il geologo Robert Taylor il rospo poteva avere almeno 6000 anni dal momento che la cavità che lo racchiudeva appariva come lo stampo dello stesso animale.</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br />
</span></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Durante la costruzione della galleria ferroviaria tra St. Dizier e Nancy alcuni operai che stavano spaccando un grosso masso di calcare del periodo giurassico, videro uscire un animale alato mostruoso che morì poco dopo. L'animale, portato nella vicina città di Gray, fu identificato, da uno studioso di paleontologia, come uno pterodattilo, rettile volante con ali membranose e lunghi becchi dentati, che, secondo la scienza, si estinse circa 100 milioni di anni fa. Anche in questo caso il masso di calcare che aveva imprigionato l'animale per milioni di anni conteneva una cavità che era lo stampo esatto del suo corpo.</span></div></div>stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-78323184566145107012011-06-02T09:01:00.002+02:002011-06-05T15:53:46.896+02:00Armi da fuoco nella Preistoria<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><br />
<div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyIrgheJNE3xDtos8Ss1od_pr-cGgDzVpfX62ZuYR7qYU5UcDGg6tYNIrkDW8OsNWMPD39INbhobsmq3lbqUEPCwQca5O2LyIgjBx3-WzbdtqDb9jo6vmVCLWYv-TF2t1fRCsecjOiP2I/s1600/images+%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; display: inline !important; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="124" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyIrgheJNE3xDtos8Ss1od_pr-cGgDzVpfX62ZuYR7qYU5UcDGg6tYNIrkDW8OsNWMPD39INbhobsmq3lbqUEPCwQca5O2LyIgjBx3-WzbdtqDb9jo6vmVCLWYv-TF2t1fRCsecjOiP2I/s200/images+%25283%2529.jpg" width="200" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In Siberia , diversi anni fa, è stato rinvenuto, sotto i ghiacci, il cranio di un bisonte vissuto nel Giurassico. Sin quì nulla di strano se non fosse che il suddetto cranio presentava sulla fronte un perfetto foro provocato dal proiettile sparato da un'arma da fuoco che ha provocato la morte del bisonte stesso. Nel Giurassico non esistevano le armi da fuoco e quindi come spiegare questo fatto se non ipotizzando che siano esistite civiltà molto evolute, dal punto di vista tecnologico, di cui si sono perdute le tracce perchè, magari, distrutte da un grande cataclisma</span>.</div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
</div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
</div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjveLW3FonlZwUwQmnb5XXIs2W-pJHXiaKViDJPPHRE5Er-k2dy7p4onVg4l75dL1DSYN-NtuSFqpSF_0HFX_xjlK1BRi2mxMNjMoJMqfrLFEPQbnVXlW1bnFBoI1uzJN5SopgiwWTBpJc/s1600/images+%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjveLW3FonlZwUwQmnb5XXIs2W-pJHXiaKViDJPPHRE5Er-k2dy7p4onVg4l75dL1DSYN-NtuSFqpSF_0HFX_xjlK1BRi2mxMNjMoJMqfrLFEPQbnVXlW1bnFBoI1uzJN5SopgiwWTBpJc/s200/images+%25287%2529.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel 1921 in Zambia è stato ritrovato un teschio umano vecchio di circa 38000 anni, quindi del Paleolitico, che presenta sulla parte sinistra un foro perfettamente circolare. Nella parte opposta al foro il teschio è spaccato e la ricostruzione dei frammenti mostra che il reperto è stato rotto dall'interno verso l'esterno , come si fosse trattato di un colpo di fucile. Il cranio si trova nel Museo di Storia Naturale di Londra.</span><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
</div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
</div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS8sQPphEqo_Ybl5MjTI1oGwD8wR8YeQlJ-rr5mR_JKt8FcxdiCJYT_ENr4LhPgZbK0cv6W1KToUTqg2c52NAsuqsSSX2tjX2SrNvA_JOUqtkr91MfR7q_CqNBmv6xrbZwSoZgjcDqas8/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiS8sQPphEqo_Ybl5MjTI1oGwD8wR8YeQlJ-rr5mR_JKt8FcxdiCJYT_ENr4LhPgZbK0cv6W1KToUTqg2c52NAsuqsSSX2tjX2SrNvA_JOUqtkr91MfR7q_CqNBmv6xrbZwSoZgjcDqas8/s200/images.jpg" width="200" /></a></div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"> <span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un altro caso è quello del teschio rinvenuto nel 1954 a Moia, un Comune a circa 40 Km a Nord di Barcellona. Il teschio è stato ritrovato all'interno di una grotta insieme ai resti di numerosi ominidi. La particolarità del teschio di Moia sta nel fatto che al centro della parete frontale presenta un foro perfettamente sferico che può essere provocato solo da un'arma da fuoco. Se si considera che il teschio è stato datato vecchio di 10000 anni, ci si pone sempre la stessa domanda: a quei tempi esistevano civiltà tecnologicamente più avanzate di quanto si ritiene?</span></div></div></div></div>stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-41044759341658755502011-06-02T08:59:00.003+02:002011-06-20T06:45:15.673+02:00Scheletri enigmatici<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: center;"></div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsGOcYaqJ0xdOzjkYNnsUkoF0Zr_D9ad5CESAbUYZOdSEEl7whDbmads3S32Gbw6xPLj19QwWgnQFhHTNbA2g-TtOXgFArErWrKKZMF8pKMNwIJ8edJn58BYMBbOnviuVR4NOQq2RYpKA/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsGOcYaqJ0xdOzjkYNnsUkoF0Zr_D9ad5CESAbUYZOdSEEl7whDbmads3S32Gbw6xPLj19QwWgnQFhHTNbA2g-TtOXgFArErWrKKZMF8pKMNwIJ8edJn58BYMBbOnviuVR4NOQq2RYpKA/s200/images.jpg" width="199" /></a></div><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Nel 1880 a Sayre Bradford County, Pensylvania, in un tumulo funerario furono ritrovati parecchi teschi umani con corna sporgenti lunghe circa 5 cm.. Gli uomini a cui appartenevano questi scheletri erano anatomicamente normali e alti circa 2 m.. Si ritiene che la sepoltura sia avvenuta intorno al 1200 dC. Teschi simili sono stati ritrovati anche nelle vicinanze di Wellsville, New York e in un villaggio minerario vicino al El Paso, Texas.</span></div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
</div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
</div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A Brewersville, Indiana, nel 1879, ancora in un tumulo funerario, venne rinvenuto uno scheletro alto 3 m.. Intorno al collo portava una collana di mica e ai suoi piedi si trovava una figura umana in terracotta con selci incorporate. Lo scheletro è stato oggetto di studio da parte di archeologi dell'Indiana, di New York e dell'Ohio. Le ossa furono affidate alla famiglia Robinson che le conservò finchè nel 1937 un'alluvione distrusse la loro casa portandosi via tutto ciò che conteneva, ossa comprese.</span></div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
</div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><br />
</div></div><div style="text-align: left;"><div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ancora negli anni 1888, a Clearwater, nel Minnesota, sono stati scoperti sette scheletri con la particolarità di avere due file di denti sia nella mascella superiore sia in quella inferiore. Erano stati seppelliti seduti rivolti verso il lago e colpiva il fatto che avessero la fronte insolitamente bassa con arcate sopraccigliari molto sporgenti.</span></div></div></div>stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2909066715107674969.post-569858649966696552011-05-10T15:51:00.005+02:002011-06-05T15:10:45.513+02:00Strane orme dal passato<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on"><div style="text-align: left;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se è vero che, secondo gli scienziati, la comparsa dell'uomo sulla Terra risale a circa due milioni, un milione e mezzo di anni fa, come è possibile trovare tracce dell'esistenza dell'uomo vecchie di 600 milioni-300 milioni di anni?</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiQ1Q7DPFYEAukjUGHZVHk_84jfcnncLWVtTXyO0_N_ucjmiqkDW60m5wu5I1-8R_nilywqGRcMgKFIhzrad59zMzKGkhq2OWiAhWV8LrbLhHQJ9WdQnojt4WBduboJFF9Uz_d09olT9w/s1600/images+%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiQ1Q7DPFYEAukjUGHZVHk_84jfcnncLWVtTXyO0_N_ucjmiqkDW60m5wu5I1-8R_nilywqGRcMgKFIhzrad59zMzKGkhq2OWiAhWV8LrbLhHQJ9WdQnojt4WBduboJFF9Uz_d09olT9w/s200/images+%25282%2529.jpg" width="200" /></a></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"> Una clamorosa scoperta è quella avvenuta nel 1968 quando William J. Meister, appassionato di fossili, si trovava, in compagnia della moglie, due figlie e una coppia di amici, ad Antelope Spring, nello Utah, alla ricerca di rocce e fossili. Dopo aver scoperto parecchi fossili di trilobiti, piccoli invertebrati che si sono estinti circa 280 milioni di anni fa, Meister, con un colpo di martello, apriva una roccia dello spessore di 5 cm. e trovava all'interno l'orma di un essere umano, con trilobiti incorporate, e, cosa ancora più sorprendente, l'essere umano calzava dei sandali la cui esistenza risale a circa un migliaio di anni.</span><br />
<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Un altro ritrovamento interessante è avvenuto nel 1880 sulla cima del Big Hill, un momte del Kentucky allorchè un convoglio di carri che passava di lì ruppe lo strato superiore della roccia. Ripulendo questo strato si scoprì al di sotto uno strato di roccia risalente al carbonifero, quindi vecchio di almeno 300 milioni di anni, con impresse impronte di animali, come quelle di un tipo di orso, di un grande cavallo e, cosa stupefacente, due orme umane di un piede di normale misura con le dita ben tese e distintamente segnate.</span><br />
<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A Glen Rose, nel Texas, esiste il Dinosaur Valley State Park dove è possibile rinvenire orme di dinosauro e di esseri umani ( certe anche con calzature!) affiancate sullo stesso strato di terreno. Così in Nevada dove nel 1927 è stata scoperta un'orma umana con calzatura in uno strato di terreno vecchio di 195-160 milioni di anni, quindi precedente la comparsa dei dinosauri. Anche in Australia sono state rinvenute grandi orme umane (il che farebbe pensare a esseri umani giganteschi) pietrificate vicine a quelle di un dinosauro.</span><br />
<br />
<br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ho riportato solo alcuni ritrovamenti perchè gli altri numerosi in tutto il mondo sono simili a questi, cioè orme umane su strati di roccia vecchie di centinaia di milioni di anni, cioè risalenti a un periodo in cui, secondo la scienza, ancora non avrebbe dovuto esserci traccia dell'uomo sulla Terra. A questo punto è lecito domandarsi se sia da rivedere la teoria sulla evoluzione umana, sulla datazione della sua comparsa sulla Terra e se quelle impronte siano state lasciate da abitanti della Terra o da esseri provenienti da altri mondi (???)</span></div>stellahttp://www.blogger.com/profile/17047995459622037079noreply@blogger.com0