Si ritiene che la nostra Terra sia stata esplorata e studiata, che non nasconda più misteri perchè tutto è stato spiegato scientificamente; allora andiamo ad esplorare gli Spazi per trovare delle risposte ai misteri di altri Pianeti. La terra presenta dei lati oscuri che sono ancora in attesa di essere svelati; allo stesso modo la nostra storia, quella che troviamo nei testi scolastici, presenta delle incongruenze alla luce di scoperte archeologiche che dimostrano l'infondatezza di certe nozioni accettate per "fede" solo perchè provenienti dalle affermazioni di autorevoli storiografi i quali storiografi non si prendono la briga di correggere le loro asserzioni perchè la loro cultura si è formata su fonti anch'esse inesatte e imprecise, quindi, nonostante le evidenze, preferiscono ignorare, piuttosto che studiare e correggere. Misteri sulla Terra, ne troviamo ad ogni piè sospinto. Esiste il mistero del Triangolo delle Bermuda, ancora irrisolto, quello dei vari mostri, quello delle piogge insolite (di animali, lastre di ghiaccio, sassi, ecc.), o fenomeni misteriosi come quello dei fantasmi. Come si può vedere la gamma è davvero vasta.

sabato 25 giugno 2011

Le pietre di Ica



Ica è una cittadina del Perù di 150.000 anime ai piedi delle Ande, non lontano dagli Altipiani di Nazca e Machu Pichu. Ica deve la sua fama al ritrovamento sulle rive del fiume omonimo di numerose pietre incise di varie dimensioni, da piccoli ciotoli a massi di oltre due quintali. Le pietre sono state portate alla luce in seguito ad una esondazione del fiume Ica, nel 1961, che, erodendo i versanti delle colline circostanti, faceva crollare una parete che nascondeva l'ingresso di una grotta, al cui interno si trovavano ammassate queste pietre, trascinandone un gran numero e disseminandole un pò dovunque.
Va subito detto che la verità sulle pietre di Ica è molto controversa vantando numerosi detrattori e altrettanto numerosi sostenitori, tra questi anche la sottoscritta. Cercherò di essere estremamente obiettiva e lascerò a voi di trarre le dovute conclusioni.
Secondo i detrattori ciò che viene rappresentato in queste pietre si scontra con le nozioni di storia ufficialmente riconosciute e accettate dalla scienza , inoltre gli stessi contadini che le hanno rinvenute, interrogati dalla Polizia locale, hanno ammesso di esserne gli autori allo scopo di verderle ai turisti e arrotondare così le magre entrate finanziarie; altro punto a sostegno dei detrattori è la presunta esistenza della grotta, dove si troverebbero ancora ammassate migliaia di queste pietre, la cui ubicazione sarebbe nota solo al Dott. Javer Cabrera Darquea, personaggio chiave in questa vicenda, di cui parleremo dopo.
Di contro i sostenitori, pur ammettendo che molte pietre sono dei falsi, facilmente riconoscibili ed accertati attraverso esami di laboratorio, affermano che tantissime altre sono autentiche perchè: i contadini non potevano avere delle nozioni di antropologia, paleontologia, astronomia, medicina ecc. da riprodurre sulle pietre; i contadini per non venire perseguiti dalla legge, che vieta il commercio di reperti archeologici, hanno dovuto dichiarare di esserne essi stessi gli autori; le pietre su cui si trovano queste incisioni sono di andesite, un minerale molto duro che può essere inciso solo con delle punte di diamante e anche ammesso che sia più facile inciderle quanto tempo avrebbero impiegato per realizzarle, visto che sono decine di migliaia, e il ritorno finanziario molto basso; analisi di laboratorio hanno accertato per alcune la falsità, ma per tante altre l'autenticità.
Ritorniamo ora alla storia di queste pietre e al ruolo avuto dal Dott. Cabrera sulla eccezionalità di questa scoperta. Nel 1965 il Dott.Cabrera ricevette in dono da un contadino suo paziente una pietra che lui usò, per un certo tempo, come fermacarte sino a che la sua attenzione fu attratta dal disegno inciso sulla pietra stessa raffigurante uno strano pesce. Da ricerche effettuate, il pesce risultò essere un agnathus estintosi da milioni di anni. La scoperta lo incuriosì e, contattato lo stesso contadino, volle sapere da dove provvenisse quella pietra scoprendo che ve ne erano tantissime, raccolte dai contadini nel deserto di Ocucaje e vendute da questi come souvenir ai turisti. Da qui cominciò per il Dott. Cabrera una ricerca affannosa di quante più pietre possibile arrivando a collezionarne circa 20.000 che espose in un suo Museo personale. L'eccezionalità di queste pietre sta nel fatto che le scene incise su di esse raccontano la Storia in maniera diversa da quella appresa dai testi scolastici. In alcune sono rappresentate scene in cui uomini e dinosauri convivono, quando la Storia ufficiale ci insegna che i dinosauri si sono estinti prima della comparsa dell'uomo; ancora, in alcune si notano operazioni chirurgiche di trapianto di organi, compreso il cervello, effettuate con strumenti sofisticati degni dei nostri tempi; in altre si vedono uomini che scrutano il cielo con un cannocchiale, che fu inventato ufficialmente da Galileo nel 1500; altre pietre rappresentano la configurazione della nostra Terra, come se fosse vista dall'alto, raffigurando antichi continenti che oggi non esistono più. Ho citato solo alcune scene, ma il gran numero di queste pietre con raffigurazioni che abbracciano tutto lo scibile umano ci fa pensare ad una enciclopedia anche se scritta in maniera insolita, su pietre appunto, e a una civiltà abbastanza evoluta se pensiamo che le incisioni risalirebbero a circa 12.000 anni fa, anche se la datazione non è certa.

giovedì 2 giugno 2011

Oggetti fuori dal tempo


Nel Museo di Bagdad, Iraq, si trova un oggetto, risalente a circa il 248 aC.-226dC., che nel 1938 ha lasciato molto sconcertato l'archeologo tedesco Ing. Wilhelm Konig, Direttore del Museo stesso, quando lo ha scoperto. Si tratta di un vaso di argilla gialla alto poco più di 15 cm. contenente un cilindro di rame la cui sommità era saldata con una lega di piombo-stagno, come le migliori saldature di oggi. Il fondo del cilindro era tappato con un disco di rame e sigillato con bitume così come la parte superiore dove, al centro, si trovava un'asta di ferro che mostrava segni di corrosione da un qualche acido. Praticamente i componenti di questo oggetto hanno fatto subito pensare all'Ing. Konig di trovarsi in presenza di una antica pila.



A Dorchester, nel Massachusetts, nel 1851, durante dei lavori di demolizione, un'esplosione spaccò un masso di roccia rivelando, all'interno, un oggetto a forma di campana. L'oggetto era alto circa 10 cm, fatto con un materiale sconosciuto, sembrerebbe una lega di zinco-argento, intarsiato con motivi floreali. La roccia che lo conteneva risaliva ad almeno 600 milioni di anni.





     


   Un altro oggetto anacronistico è stato ritrovato nel 1900 all'interno di una nave, affondata nel primo secolo aC., al largo dell'Isola di Antikythera, in Grecia. Lo strano oggetto, che si può ammirare al Museo Nazionale di Atene, è un meccanismo sofisticato e complesso che rivela non solo conoscenze astronomiche avanzate per quei tempi, ma anche soluzioni tecniche che sono state ufficialmente scoperte e adottate mille anni dopo.




Il geode è una pietra che presenta al suo interno dei cristalli di minerali diversi. Ebbene, grande è stato lo stupore di un appassionato di geodi che ad Olancha, California, ne trovava uno che, dopo averlo tagliato con un'apposita sega, presentava all'interno un oggetto indiscutibilmente artificiale. In pratica l'oggetto presentava un nucleo di metallo circondato da un materiale simile a ceramica con una copertura in legno. L'oggetto, sottoposto ai raggi X,  sembrerebbe una candela di accensione del motore di un'auto. Questo geode si è formato almeno 500 mila anni fa.

Animali vivi all'interno di rocce

Intorno al 1853 all'interno di un blocco di pietra così compatto da escludere l'entrata di un qualsiasi piccolo insetto, è stata ritrovata una lucertola cornuta viva. dal Nuovo Messico, dove è stato rinvenuto, venne inviato al giudice Houghton dello Smithsonian Institution di Washington. La lucertola, dopo essere stata riportata alla luce, visse per altri due giorni.


Durante gli scavi per la costruzione di un acquedotto a Durham, Inghilterra, alcuni operai ritrovarono,  all'interno di un blocco di calcare magnesico che si trovava a circa 8 m. sotto il livello del suolo, un rospo vivo. Secondo il geologo Robert Taylor il rospo poteva avere almeno 6000 anni dal momento che la cavità che lo racchiudeva appariva come lo stampo dello stesso animale.


Durante la costruzione della galleria ferroviaria tra St. Dizier e Nancy alcuni operai che stavano spaccando un grosso masso di calcare del periodo giurassico, videro uscire un animale alato mostruoso che morì poco dopo. L'animale, portato nella vicina città di Gray, fu identificato,  da uno studioso di paleontologia,  come uno pterodattilo, rettile volante con ali membranose e lunghi becchi dentati, che, secondo la scienza, si estinse circa 100 milioni di anni fa. Anche in questo caso il masso di calcare che aveva imprigionato l'animale per milioni di anni conteneva una cavità che era lo stampo esatto del suo corpo.

Armi da fuoco nella Preistoria


In Siberia , diversi anni fa, è stato rinvenuto, sotto i ghiacci, il cranio di un bisonte vissuto nel Giurassico. Sin quì nulla di strano se non fosse che il suddetto cranio presentava sulla fronte un perfetto foro provocato dal proiettile sparato da un'arma da fuoco che ha provocato la morte del bisonte stesso. Nel Giurassico non esistevano le armi da fuoco e quindi come spiegare questo fatto  se non ipotizzando che siano esistite civiltà molto evolute, dal punto di vista tecnologico, di cui si sono perdute le tracce perchè, magari, distrutte da un grande cataclisma.


Nel 1921 in Zambia è stato ritrovato un teschio umano vecchio di circa 38000 anni, quindi del Paleolitico, che presenta sulla parte sinistra un foro perfettamente circolare. Nella parte opposta al foro il teschio è spaccato e la ricostruzione dei frammenti mostra che il reperto è stato rotto dall'interno verso l'esterno , come si fosse trattato di un colpo di fucile. Il cranio si trova nel Museo di Storia Naturale di Londra.


 Un altro caso è quello del teschio rinvenuto nel 1954 a Moia, un Comune a circa 40 Km a Nord di Barcellona. Il teschio è stato ritrovato all'interno di una grotta insieme ai resti di numerosi ominidi. La particolarità del teschio di Moia sta nel fatto che al centro della parete frontale presenta un foro perfettamente sferico che può essere provocato solo da un'arma da fuoco. Se si considera che il teschio è stato datato vecchio di 10000 anni, ci si pone sempre la stessa domanda: a quei tempi esistevano civiltà tecnologicamente più avanzate di quanto si ritiene?

Scheletri enigmatici

 Nel 1880 a Sayre Bradford County, Pensylvania, in un tumulo funerario furono ritrovati parecchi teschi umani con corna sporgenti lunghe circa 5 cm.. Gli uomini a cui appartenevano questi scheletri erano anatomicamente normali e alti circa 2 m.. Si ritiene che la sepoltura sia avvenuta intorno al 1200 dC. Teschi simili sono stati ritrovati anche nelle vicinanze di Wellsville, New York e in un villaggio minerario vicino al El Paso, Texas.




A Brewersville, Indiana, nel 1879, ancora in un tumulo funerario, venne rinvenuto uno scheletro alto 3 m.. Intorno al collo portava una collana di mica e ai suoi piedi si trovava una figura umana in terracotta con selci incorporate. Lo scheletro è stato oggetto di studio da parte di archeologi dell'Indiana, di New York e dell'Ohio. Le ossa furono affidate alla famiglia Robinson che le conservò finchè nel 1937 un'alluvione distrusse la loro casa portandosi via tutto ciò che conteneva, ossa comprese.


Ancora negli anni 1888, a Clearwater, nel Minnesota, sono stati scoperti sette scheletri con la particolarità di avere due file di denti sia nella mascella superiore sia in quella inferiore. Erano stati seppelliti seduti rivolti verso il lago e colpiva il fatto che avessero la fronte insolitamente bassa con arcate sopraccigliari molto sporgenti.